La nostra storia
Nel corso degli anni l’Azienda non ha subito cambiamenti sostanziali e la sua conduzione a livello famigliare ha fatto sì che venissero prodotti cereali e uva fino al 1997.
Successivamente il figlio, Erminio, ha iniziato un processo di ristrutturazione e modernizzazione (tutt’ora in corso) con il quale vuole portare l’Azienda a produrre vino ed olio di alta qualità, mantenendo inalterati gli antichi sapori.
Dal 2017 anche il nipote Gabriele è entrato a far parte dell’Azienda aiutando il padre nella realizzazione del suo obiettivo.
I terreni si adagiano in una delle zone più importanti della provincia per quanto riguarda i prodotti coltivati; addirittura, i suddetti, si dice che erano apprezzati persino dagli antichi Etruschi.
La vocazione vitivinicola della zona, la totale esposizione a sud-est dei terreni e le minute dimensioni aziendali fanno sì che la conduzione famigliare riesca ad ottenere il meglio dalle proprie colture.
Nei nostri vigneti sono presenti principalmente vitigni tipici della zona e da queste varietà, con operazioni di selezione dei grappoli durante il mese di luglio, si ottengono uve che racchiudono in sé le migliori caratteristiche per ottenere un vino bianco, fresco e fruttato ed un vino rosso pieno di struttura.
Alla produzione di vino si affianca quella dell’olio. Nell’impianto si trovano cultivar caratteristiche della zona, quali: Leccino e Frantoio, ed in piccola percentuale anche Pendolino e Moraiolo. Da queste, attraverso la raccolta effettuata tassativamente a mano, e la molitura delle stesse entro le successive 24 ore, si ottiene un olio molto leggero, fruttato ed altamente digeribile con un grado di acidità inferiore all’1%.
Tuscia, terra degli Etruschi
I nostri prodotti nascono dalla tradizione dei territori del viterbese
Il territorio di Castiglione in Teverina fù abitato dai Villanoviani e dal popolo Etrusco. In epoca più recente, le origini di Castiglione, sembra risalgano al periodo medievale, e le prime notizie certe, sulla sua esistenza, sono da far risalire al XIII secolo, periodo in cui nacque il primo agglomerato urbano (Borgo), attorno alla Rocca Monaldeschi (sec XII), che aveva la funzione di torre di avvistamento e di difesa contro gli attacchi staranieri.
Si trova a circa 20 Km, luogo di notevole importanza turistica per la presenza dell’omonimo lago di origine vulcanica (il più grande in Europa).
La cittadina di Bolsena è di origine medioevale ed i monumenti di maggiore interesse che si possono ammirare sono: Cappella del miracolo, (miracolo del “Corpus Domini”), la chiesa di S. Cristina, la Rocca dei Monaldeschi, Palazzo Cozza e infine la Fontana dè Medici: fontana più importante del paese.
Si trova a circa 18 Km nella verde Umbria; qui è possibile visitare monumenti di Particolare bellezza storica, artistica e religiosa, quali: il Duomo (opera d’arte unica al mondo), all’interno del quale è custodita la sacra reliquia del “Corpus Domini”, il Pozzo di San Patrizio, la Torre Del Moro, il Palazzo Dei Sette.
Distante circa 15 km si trova Bagnoregio e l’adiacente “Civita di Bagnoregio”.
Quest’ultima è chiamata anche “La Citta che Muore” in quanto sorgendo su di un colle argilloso, la sua base è continuamente erosa dagli agenti atmosferici , il quale sfaldandosi provoca il crollo della parte sovrastante in tufo determinando la lenta agonia del paese. I monumenti più importanti da visitare sono: il Borgo in cui si trova: la chiesa di San Donato, un Mulino del XVI secolo, e la casa in cui nacque San Bonaventura.
Distante circa 30 km, si trova la Città Medioevale e capoluogo di provincia, “Viterbo”, nota anche come la “Città dei Papi”; infatti per 24 anni fu sede pontificia. I luoghi piu importanti da visitare sono: il Palazzo dei Papi, Duomo di San Lorenzo, San Silvestro, la Basilica di San Francesco alla Rocca, Sant’Angelo in Spatha,. Sant’Egidio, Santa Maria del Suffragio, San Sisto, Santa Maria Nuova, la Basilica di Santa Maria della Quercia e La basilica di Santa Rosa, protettrice della città. La sera del 3 settembre di ogni anno, si può assistere alla famosissima manifestazione in onore della Santa: una torre alta circa 30 metri dal peso di circa 50 quintali viene portata a spalla da 100 facchini per le vie della città.
Di particolare interesse sono le sorgenti del Bulicame, conosciute fin dai tempi degli Etruschi, apprezzati dai Romani e menzionati anche da Dante nel XIV canto dell’inferno.